Mestieri femminili, alfabetizzazione e stampa nella Venezia del rinascimento
Tiziana Plebani, insegnante di Storia moderna presso l’Università Ca’ Foscari e dottore di ricerca in Storia sociale europea, ha parlato all’Aldus Club delle donne, della tipografia e del concetto di lettura nella Venezia di primo Cinquecento, a partire dalla sua recente monografia Alle donne che niente sanno. Mestieri femminili, alfabetizzazione e stampa nella Venezia del Rinascimento (Venezia, Marsilio, 2022).
La domanda con cui vorrei aprire la mia conversazione, ponendo al centro i soggetti di questo mio lavoro – le donne, il mondo del libro nel Rinascimento e cosa intendiamo per “lettura” – è la seguente: che cosa volle dire per le donne veneziane del primo Cinquecento vivere nella capitale della stampa, dove veniva pubblicato più del 60% di tutta la produzione europea? E dove, salendo le scale del ponte di Rialto potevano vedere ceste ricolme di opuscoli e fogli volanti a poco prezzo, o incontrare ambulanti con lo stesso tipo di merce? Significava vivere “un’esposizione” ai caratteri tipografici, che erano ben più leggibili delle note manoscritte, e riuscire a carpire anche con una scarsa confidenza con l’alfabeto porzioni di testi, informazioni, novità.
Da un lato è bene ampliare la nostra concezione di “lettura” includendo anche pratiche di appropriazione parziali, decifrazioni elementari che tuttavia erano sufficienti a farne un uso attivo, di applicare quanto afferrato nel quotidiano, nelle strategie di sopravvivenza e di mestiere. E questo approccio è estremamente importante per non escludere le donne dall’universo della lettura. Dall’altro lato è bene rivolgersi a una galassia tipografica di materiali per lo più composta di opuscoli di poche carte, consumati dall’uso, dispersi, non conservati, non inclusi negli inventari e che non sono stati pertanto presi in carica dagli inventari: strumenti anche di autoapprendimento, che sostituivano le lezioni di un maestro. Sovente si fa storia della lettura senza considerare questo mondo scomparso e a chi perveniva tra le mani.
Tiziana Plebani è dottore di ricerca in Storia sociale europea e abilitata all’insegnamento universitario della Storia moderna; ha insegnato Conservazione dei materiali librari e documentari all’Università Ca’ Foscari di Venezia ed è stata responsabile del Dipartimento Storia e Didattica della Biblioteca Nazionale di Venezia. Ora è cultrice di Storia moderna presso il Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Ca’ Foscari di Venezia. È socia della Società della Storiche italiane e del Centro Interuniversitario di Storia culturale. Si occupa di storia del libro, delle pratiche di lettura e scrittura, su cui ha pubblicato molti saggi, inoltre di sociabilità e storia dei sentimenti. Le ultime tre monografie: Alle donne che niente sanno. Mestieri femminili, alfabetizzazione e stampa nella Venezia del Rinascimento, Venezia 2022; Le scritture delle donne in Europa. Pratiche quotidiane e ambizioni letterarie (secoli XIII-XX), Roma 2019; Un secolo di sentimenti. Amori e conflitti generazionali nella Venezia del Settecento, Venezia 2012.
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