Il visionario realismo di Frans Masereel
Edoardo Fontana, xilografo e storico della grafica, curatore di numerose mostre, ha trasportato l’Aldus Club nel mondo visionario di Frans Masereel, xilografo belga di grandissimo talento, autore di straordinarie “graphic novels” ante litteram.
Frans Masereel − del quale ricorreva nel 2022 il cinquantenario della scomparsa −, xilografo tra i più grandi della tradizione occidentale, sebbene abbia ricevuto il primo premio per la grafica alla Biennale d’Arte di Venezia nel 1950, è quasi ignoto in Italia. Pochissimi tra i suoi libri sono stati pubblicati nel nostro paese, non vi sono state esposizioni di primo piano delle sue opere; quasi per nulla la critica in lingua italiana si è interessata di lui. Eppure, la sua è opera di indubbio valore, visionaria, premonitrice di una società in dissoluzione e, da un punto di vista tecnico, scuola per nuovi modi di raccontare.
Masereel nacque nel 1889 in Belgio, a Blankenberge, città costiera, situata sul mare del nord, nella provincia della Fiandra occidentale, tra Bruges e De Haan. L’agiatezza economica della famiglia d’origine gli permise di dedicarsi dapprima allo studio della musica e quindi delle arti, secondo le proprie ascendenze e senza compromessi. Viaggiò per l’Europa fino a stabilirsi a Parigi ove collaborò con la rivista «L’Assiette au Beurre» conosciuta tramite il suo redattore Henry Guielbeaux. «L’Assiette» era ormai al suo crepuscolo ma certamente gli ideali socialisti e anarchici di Guielbeaux condizionarono Masereel.
Durante la Grande Guerra, Masereel, inadempiente agli obblighi militari e, per questo, privato della nazionalità belga, si trasferì in Svizzera rimanendovi fino al 1922. Negli anni della Guerra la sua attività principale fu quella di illustratore e, anche per merito di Rolland, Masereel, che con l’amico aveva intanto fondato la piccola casa editrice Editions du Sablier, pubblicò numerose xilografie su giornali e riviste. È subito evidente come le frequentazioni di Masereel furono legate più al mondo della cultura, delle lettere che non delle arti: in fondo egli sarebbe diventato a breve uno scrittore per immagini.
Edoardo Fontana è nato nel 1969 a Milano dove ha lo studio nel quartiere più cosmopolita della città. Xilografo e storico della grafica, scrive sulla stampa specializzata: i suoi articoli sono apparsi su «Alai», di cui è vicedirettore, «la Biblioteca di via Senato», «Grafica d’Arte» e «L’Illustrazione». Ha, recentemente, curato i cataloghi delle mostre Xilografi italiani del Primo Novecento (Firenze, Libreria Gonnelli, 2022), Di testa e di filo. Giovani xilografi per un linguaggio anti-contemporaneo (Cremona, Galleria Il Triangolo, 2022), Furio de Denaro opera grafica 1982-2012 (Trieste, Biblioteca Stelio Crise, 2018), per il Museo Civico di Crema, Una Bizzarra bellezza. Emilio Mantelli e la grafica europea (2022), Un viaggio lungo sette-cento anni. Immagini per la Divina commedia (2021), Salomè. La dimenticanza del male (2020).
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