Quanto vale davvero la famosa prima edizione italiana di Harry Potter, quella in cui il maghetto è ritratto senza occhiali? E quali sono gli altri libri in italiano di J.K. Rowling che abbiano un valore di mercato? Massimo Battista ha raccontato all’Aldus Club come la sua passione per Harry Potter lo abbia portato a diventarne l’esperto nazionale, riconosciuto anche dalla scrittrice.  

Quando se ne parla, tra collezionisti, sono molti quelli che fanno fatica a non trattenere un sorriso, come fosse uno scherzo: collezionare Harry Potter? Spendere tanti soldi per un libro per bambini e che ha solo 24 anni? Non è meglio concentrarsi sui classici del primo Novecento?

Ma ignorare un fenomeno non lo fa scomparire. Sono moltissimi i collezionisti in tutto il mondo disposti a pagare migliaia di dollari per accaparrarsi le prime edizioni inglesi, aiutati dalla relativa bibliografia curata da Philip W. Errington (J.K. Rowling: A Bibliography, Bloomsbury 2013).

L’opera di Massimo Battista, Collezionare Harry Potter e altri libri di J.K Rowling (Salani 2022), equivale al lavoro bibliografico svolto da Errington sulle edizioni originali: una guida estremamente dettagliata a tutto quanto pubblicato in lingua italiana da Salani, e dunque l’unico strumento affidabile per scoprire se gli “Harry Potter” che abbiamo a casa siano “molto rari”, “rari” o almeno “di difficile reperibilità” — e quindi probabilmente di valore — oppure “comuni” o “di facile reperibilità”.

Massimo Battista, triestino, si è laureato in Drammaturgia al DAMS di Trieste con una tesi su J.M. Barrie. Dopo la laurea, ha conseguito un Master in Fotografia dello Spettacolo all’Istituto Europeo di Design di Milano e oggi si occupa di fotografia di teatro, ritrattistica e fotografia di rarità bibliografiche. Collabora da anni con la Libreria Antiquaria Drogheria 28 di Trieste. È esperto di libri rari e di prime edizioni, che colleziona e di cui racconta sul suo blog www.labibliotecachevorrei.it